Il modello delle aste U-3 è pensato per offrire ai collezionisti una selezione di artisti di rilievo, proponendo a catalogo le opere della loro produzione di disegni, grafiche ed altri formati artistici, tutte con stime particolarmente accessibili. L’asta di settembre ha incluso figure note del mondo dell’arte novecentesca, come il pittore surrealista René Magritte, l’artista Pop Joe Tilson, ed Edward Ruscha, artista legato alla rivista newyorkese da cui Art-Rite prende nome e ispirazione. Nel post di oggi, presenteremo i tre lotti che hanno dominato la sessione.
Il lotto principale di quest’asta è senza dubbio Yes (1984), una litografia su carta di Edward Ruscha che, a partire da una stima di 2.800 – 3.200 €, è stata aggiudicata per 7.500 €. Ha probabilmente contribuito al successo della vendita la presenza del lavoro nel catalogo ragionato delle grafiche di Ruscha, che dà conferma della paternità del design.
L’immagine si delinea per mezzo di una sovrapposizione di piani bidimensionali. Il contrasto tra i toni del nero e dell’arancio sembra rimandare alla luce del tramonto che filtra attraverso una finestra, colpendo l’interno di una stanza buia. Si tratta di una struttura figurativa semplice, che l’artista evoca per mezzo di forme essenziali. A questo, si aggiunge la scritta “Yes” scritta in caratteri bianchi e larghi, le cui dimensioni diminuiscono nel procedere da sinistra verso destra. In questo modo, l’artista conferisce all’immagine l’illusione che la scritta penetri nello spazio, creando così un senso primitivo di prospettiva che complica e abbellisce i piani bidimensionali delineati dalla luce. E’ proprio questa semplice eleganza che identifica la mano di Ruscha, i cui lavori evocano una sensibilità grafica raffinata, spesso enfatizzata dall’impiego di testi e slogan, un elemento ricorrente nell’arte americana a partire dagli esperimenti degli artisti concettuali nel corso degli anni ’60.
Il secondo lotto ad aver raccolto risultati interessanti è L’oeil (1968), un’acquaforte di René Magritte che ha raddoppiato le stime iniziali con un’aggiudicazione di 2.200 €. Si tratta di un’immagine iconica, prodotta ad un anno dalla morte dell’artista (1967) a partire da disegni e modelli ufficiali, come confermato dall’apposizione del timbro dell’atelier Magritte. Da un punto di vista formale, l’immagine colpisce per l’impiego della forma circolare che crea una cornice attorno all’occhio di donna. Il contrasto tra la pelle chiara della modella e lo scuro della cornice enfatizza ulteriormente l’iride verde che assume un aspetto magnetico. La scelta di punti di vista inusuali è una caratteristica fissa dell’opera del pittore belga.
L’ultimo lotto di cui vogliamo trattare oggi è un lavoro di Ibrahim Kodra, dal titolo Cercano nuovi idoli (1968). La tecnica mista su tela, partendo da una stima di 200 – 300 €, è stata venduta per 1.500 €, un risultato pari a cinque volte la stima iniziale. L’opera, di impianto figurativo, si basa sull’opposizione tra le figure umane nell’area destra dell’immagine e l’oggetto meccanico sulla sinistra. Le superfici sono rese con colori piatti e privi di profondità, che danno all’opera un aspetto sintetico. I colori, che si attestano su toni pallidi e freddi, rendono l’immagine statica, dandole dunque un aspetto unico che si adatta al soggetto dai riferimenti religiosi.
Nel caso di tutti e tre questi artisti, è bene considerare tanto la bellezza individuale delle opere d’arte quanto l’importanza dei loro creatori, enfatizzata ulteriormente dalla presenza di elementi bibliografici, come nel caso del lavoro di Ruscha. Art-Rite interpreta dunque questo segnale positivo come un incoraggiamento verso il modello di asta U-3.