In questo approfondimento, ci concentreremo sugli aspetti formali delle opere di Valentini, per mostrare la rilevanza e la bellezza delle sue stampe, che attestano una carriera artistica lunga ed evoluta, dagli esordi come grafico pubblicitario al successo come artista in senso pieno.
I lavori esposti impiegano diverse tecniche di produzione, benché siano tutti accomunati dal genere dell’incisione, per cui Valentini è oggi conosciuto ed apprezzato. I lotti 52 e 168 sono stampe su plexiglass appartenenti alla medesima serie a tiratura limitata, che comprende un totale di 125 esemplari firmati e numerati personalmente dall’artista. Le rimanenti cinque opere (lotti 88, 89, 90, 169, 170) sono acqueforti su cartoncino, anche in questo caso firmate e numerate a mano dall’artista. Si tratta di un aspetto importante per ogni collezionista di stampe che consideri un simile acquisto, dal momento che la firma crea un contatto diretto tra l’artista e la singola impressione di una serie. Mentre la maggior parte del lavoro creativo si concentra nella preparazione del design e della matrice, che vanno poi a creare le impressioni individuali, la firma e numerazione a mano aggiungono ulteriore valore ad una stampa originale. In questo modo, non è solo la composizione ad essere ideata dall’artista, si viene a creare anche un legame materiale tra l’artista e ciascun esemplare.
Valentini si forma nell’Italia del secondo dopoguerra, studiando sotto la guida del pittore astrattista Luigi Veronesi (1908-1998), che lo introduce ai movimenti d’avanguardia della prima del Novecento. Inoltre, per quanto riguarda la sua formazione accademica, l’artista studia presso l’Istituto di Belle Arti delle Marche, Urbino, nel periodo tra il 1950 e il 1955. Dopo questo primo momento, Valentini esordisce a Milano come grafico pubblicitario, professione che svolge fino ai primi anni ’70, quando decide di dedicarsi pienamente alla propria carriera artistica. La formazione di Valentini come artista commerciale è particolarmente importante, dal momento che gli permise di acquisire una conoscenza diretta delle tecniche grafiche che sono alla base dei suoi lavori artistici indipendenti. Il controllo della superficie bidimensionale, la conoscenza delle tecniche incisorie, e l’efficacia visive delle creazioni dell’artista sono il risultato di un vissuto lungo e coerente, che ha portato Valentini a sviluppare uno stile persone e riconoscibile. Questo si esprime al meglio nelle opere incisorie, che sono il prodotto di una pratica affinata nel corso degli anni.
I sette lotti proposti sono accomunati da una ricerca comune dell’astrazione, che si esprime in una scelta essenziale dei colori, il cui inserimento è limitato e subordinato ai segni grafici lineari sul supporto bidimensionale. In Figure e Linee (lotti 52 e 168), la composizione è basata principalmente sui toni del blu e del grigio. Le uniche note di colore sono posizionate nell’angolo in basso a destra in forma di linee colorate parallele, non sfumate ma piene e monocolori. In maniera simile, anche i lotti 88 e 89 favoriscono l’utilizzo di toni unitari, utilizzando un fondo colorato che prevale sul design lineare. Nel lotto 89, che non ha titolo, Valentini crea una base scura su cui incide linee e forme, come il triangolo che domina il centro della composizione. Lo sfondo non è completamente uniforme e ci sono leggere variazioni di sfumatura e tono lungo tutta la superficie. Ciò crea varietà e rende l’opera più interessante, meno monolitica, e dona un senso di movimento al supporto bidimensionale, guidando lo sguardo man mano che procede attraverso l’immagine. Nel lotto 88, d’altro canto, la base bianca del cartoncino è lasciata esposta allo sguardo e Valentini si limita a tracciare il design di stampa fatto da righe nere diverse per forma e spessore. Ciò mostra come l’artista sappia sfruttare le diverse qualità dei materiali, creando opere via via diverse tra di loro.
I lavori astratti di Valentini, pur rifiutando di conformarsi ai canoni tradizionali della rappresentazione, non sono completamente privi di riferimenti formali. Come mostra il lotto 90, l’artista si rifà spesso a forme geometriche, definendo le proprie composizioni attraverso elementi lineari e composizioni rigide, enfatizzate dall’assenza di colori sfumati e ombre. Inoltre, l’opera di Valentini si rifà spesso ad elementi cosmologici, riproducendo galassie, pianeti, ed orbite ridotte a forme essenziali e stilizzate. E’ questo il caso de La Porta del Tempo (lotti 169 e 170), dove i segni circolari ed ellittici ricordano gli schemi di un atlante planetario. Rimane una tendenza all’astrazione, con uno stile essenziale tipico delle arti grafiche, senza dettagli eccessivi e mantenendo uno schema che è sostanzialmente piatto. In questo modo, Valentini applica un modello immaginario e creativo che aggiunge vitalità a composizioni semplici, eleganti nella loro mancanza di eccessi visivi. Inoltre, l’artista crea una narrativa personale ed immediatamente ricollegabile al suo stile, lasciando una cifra individuale pur senza negare la scelta dell’astrattismo, che rimane un elemento importante lungo tutta la sua carriera.
Le opere di Valentini proposte nell’asta U-3 del 26 Giugno propongono una selezione piuttosto varia, che comprende diversi formati e soggetti, tutti accomunati dall’uso di tecniche grafiche e da un impianto sostanzialmente astratto e bidimensionale, prevalentemente geometrico nella sua concezione. Come già sottolineato, tutte le opere proposte sono numerate e firmate a mano dall’artista, il che ne aumenta il valore e le rende uniche all’interno delle rispettive serie. Valentini è un artista di lunga esperienza, il cui valore è insito in una carriera che ha saputo unire diverse forme espressive, utilizzando la sua sensibilità di grafico come medium per la creazione di stampe d’eccellenza.